“[…] Nella realtà è sempre Golia a vincere. Ma non per questo Davide smetterà di guardarsi intorno, cercando una nuova pietra da scagliare.“ — Pino Cacucci da Ribelli!

Nel mondo ci sono milioni, forse miliardi di tunnel, ma ce n’è uno diverso da tutti.. è buio, di pietra e alla sua destra scorre un fiume gelido… è un sottopassaggio un po’ inquietante, freddo, ma freddo realmente anche d’estate… alla fine di quel sottopassaggio c’è lei, dietro di lei solo montagna e bosco.. dentro di lei un popolo semplice, scontroso e fottutamente fiero.

Ogni volta che chiunque di noi ha percorso quel sottopassaggio un brivido d’emozione ci ha attraversato il corpo. Non importa se si stava andando a una partita di un campionato già finito e che ci vedeva ultimi o invece lo si attraversava per una finale.

Non importa se eravamo in contestazione perché la squadra perdeva senza grinta o se la squadra svettava nella parte alta della classifica.

Usciti dal sottopassaggio, quando compariva di fronte a noi la Valascia, ci prendeva l’emozione. In quel momento la scelta di vita che abbiamo fatto era chiara. Una scelta che ci ha fatto compiere sacrifici, macinare chilometri, attraversare la svizzera e qualche volta anche l’europa. Ci ha fatto sanguinare qualche naso e ci ha lasciato i postumi di più di una sbornia.

Perché parliamoci chiaro: la Valascia è l’Ambrì e l’Ambrì è la Valascia, così calda per noi e cosi temuta e a volte pericolosa per gli avversari e anche qualche arbitro.

Oggi volenti o nolenti ci sarà l’ultima partita ufficiale all’interno di quella che è stata per tutti noi la casa, il luogo dove abbiamo sofferto, lottato e soprattutto siamo diventati grandi.

Un’ultima partita ufficiale di un campionato inutile, giocato solo per le tv e per questioni economiche. Il popolo biancoblu ha affrontato le condizioni più avverse, ne abbiamo vissute di ogni sotto quel tetto… ma forse la cosa più brutta è essere privati della fine che abbiamo sempre sognato e meritato.

Speravamo non accadesse mai, ma ora è il momento. Non si giocherà più alla Valascia. Siamo sfortunati, perché questo maledetto virus tra tutte le cose di cui ci ha privato, ci ha tolto pure quella che per noi era la più fondamentale… salutare casa nostra.

Abbiamo creduto di poterlo fare con una spettacolare coreografia ed erano anni che ne parlavamo e ci scervellavamo per trovare l’idea migliore che potesse omaggiare la Valascia nella maniera più consona.

E invece nulla, oggi che tra l’altro è l’anniversario di un altro tragico avvenimento sportivo, finisce una storia tra le più importanti della nostra vita.

Come Gioventù biancoblu eravamo combattuti sul come agire in questa fatidica data ed abbiamo deciso di non presenziare all’esterno della pista.

Abbiamo preso questa amara decisione non senza problemi o discussioni, ma siamo giunti alla conclusione che le condizioni attuali non ci permettono di rendere un omaggio come avremmo voluto e come si sarebbe meritato il luogo così importante per tutti noi.

La Valascia la saluteremo più avanti, e prima della sua demolizione…quando le condizioni ci permetteranno di farlo a modo nostro.

Noi non ci saremo, a malincuore e la Valascia sarà sola in quel silenzio così frastornante e così atipico. Immaginiamoli i cori, i tamburi e le bandiere; le vibrazioni che si ripercuotono in ogni trave ed ogni gradone, come per sempre rimbomberà il suo ricordo, in ogni nostro coro che si alzerà.

Delusi, arrabbiati, poveri, semplici, scontrosi, ribelli e fieri di esser dell’Ambrì!

Sempre e comunque GBB 1988